Cima d’Ezze e Oasi di Valtrigona

Dati riassuntivi dell’escursione:

Punto di partenza: Parcheggio in prossimità di Malga C. Bolenghetta (1450 m)

Punto di arrivo: uguale al punto di partenza.

Caratteristiche itinerario: Ad anello compiuto in senso orario; segnavia sentiero 374 –  segnavia SAT 315 –  340A – 340 – 314 – 461 – 407 – strada sterrata fino al bivio incrocio sentiero 370 – sentiero Mesotrekking.

Difficoltà: E – (EE lungo il tratto di cresta del sentiero 340A)

Distanza percorsa: 16,4 km

Dislivello positivo = 1250 m

Quota massima raggiunta = 2346 m  (Cima d’Ezze)

Durata escursione: 7 ore

Punti di appoggio: Malga Valtrighetta; Malga Valtrigona; Malga Agnelezza; Malga d’Ezze; Malga Cagnon di sopra; Malga Cagnon di sotto; Malga Casa Bolenghetta.

Escursione fatta il: 06-10-2015

Data ultima ripetizione: 07-10-2018

Cartina utilizzata:

  • Tabacco 1:25000, foglio 058, Valsugana – Tesino – Lagorai – Cima d’Asta
  • Kompass 1:25000, foglio 621, Valsugana – Tesino

Applicazione utilizzata per orientamento e registrazione traccia: OruxMaps per Android, utilizzando le mappe digitali OpenStreetMap (Cyclemap) – Topo 4Umap – OpenTopoMap – Alp_Ost (mapsforge).

Traccia dell'escursione
Traccia dell’escursione;  [Immagine modificata derivata dalla mappa originale creata su GPSVisualizer.com; map data: © OpenStreetMap contributors, SRTM | map style: © OpenTopoMap (CC-BY-SA)]

Traccia 3D
Traccia dell’escursione;  [Dati mappa: Google Earth, DigitalGlobe, CNES/Airbus]
Racconto dell’escursione:

Risalendo la strada provinciale che sale al Passo Manghen, provenendo da Telve in Valsugana, in prossimità di Malga Veltrighetta svolto a sinistra sulla strada di servizio alle malghe poste nella testata della Val di Calamento.

Lascio l’auto in un parcheggio lungo la strada nei pressi di Malga Bolenghetta. Percorro in direzione est (in discesa) la stessa strada per qualche centinaio di metri fino ad individuare un ponte sulla destra che attraversa il Torrente Maso e dà inizio al sentiero che percorrerò in direzione dell’Oasi WWF di Valtrigona.

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l’inizio del sentiero

Poco dopo ad un bivio con cartelli mi immetto nel sentiero segnavia 374 svoltando a destra. Il sentiero risale il bosco con alcune serpentine e successivamente con un lungo traverso in leggera salita si porta all’interno della Val Trigona piegando naturalmente in direzione sud per risalirla.

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il centro visitatori oasi WWF, ex Malga Valtrigona

Approssimativamente a quota 1600 m.s.l.m. raggiungo prima il Centro Visitatori Valtrigona (ex Malga Valtrigona) e successivamente a quota 1850 m.s.l.m Malga Agnelezza con ricovero aperto. La traccia esce dal bosco per risalire i pascoli soprastanti ormai abbandonati posti alle pendici del Monte Pastronezze e in breve tempo raggiungo il valico di Forcella Valtrigona.

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in prossimità di Malga Agnelezza

Scendo nel versante opposto restando sempre sul sentiero segnavia 374 puntando in direzione di Malga d’Ezze che però non raggiungo in quanto ad un bivio svolto mantengo la destra immettendomi nel sentiero segnavia 315.

La traccia, non sempre evidente in alcuni tratti, ma sempre segnata risale la testata della valle (Val d’Ezze), attraversa un paio di torrenti, sfiora il Lago d’Ezze lasciandolo a sinistra, prima di piegare leggermente a destra e impennarsi con salita più decisa per raggiungere Forcella d’Ezze.

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panorama dalla Forcella Valtrigona; da sinistra Cima Sasso Rotto, Cima Sette Selle, forcella d’Ezze e Cima d’Ezze al centro

Alla forcella assecondo i cartelli abbandonando il sentiero principale che scende nel versante opposto per immettermi nel sentiero segnavia 340A (Sentiero “Delio Pace”). Questo risale i blocchi rocciosi di Cima d’Ezze con alcuni passaggi di I° grado anche esposti prima di raggiungere la vicina cima con Croce di Vetta.

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in prossimità di Forcella d’Ezze l’inizio del sentiero 340A “sentiero Delio Pace”

Proseguo in direzione est rimanendo sul crinale, il sentiero cala ripido sul versante opposto con qualche passaggio di I° grado. Seguo sempre i segnavia in quanto la traccia in qualche punto si biforca e calo di quota. In prossimità di una forcella il sentiero svolta a sinistra scendendo nella conca pietrosa alla base di Cima d’Ezze.

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Croce di Vetta di Cima d’Ezze

Avendo perso un po’ di quota sono costretto ora a risalire seguendo il crinale per raggiungere una forcella, e successivamente scendere sul versante opposto, dove è visibile sul fondo il Rifugio Sette Selle. Seguo sempre la traccia che svolta naturalmente a destra risalendo il pendio erboso e a tratti roccioso e si porta nuovamente sul crinale.. Supero un tratto esposto (staffe di ferro) e dopo alcuni saliscendi il sentiero diventa più ampio e semplice da percorrere per guadagnare il Passo dei Garofani.

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un tratto del sentiero 340A
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un tratto del sentiero 340A

Svolto a destra su ampia traccia (segnavia 340) per scendere al visibile Passo di Palù (o di Calamento), tralascio le due deviazioni in prossimità del passo (a dx e a sx) per rimanere sullo stesso sentiero che rimonta il crinale erboso mantenendosi sulla cresta. Supero la Cima di Palù e il Monte Conca mantenendomi sul versante ovest fino a raggiungere il Passo Cagnon di Sopra.

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Malga Cagnon di Sotto

Svolto ancora a destra (sentiero segnavia 314) e al successivo bivio a sinistra (sentiero segnavia 461). La traccia rimane prevalentemente in quota attraversando la Val della Busa Alta e il pendio successivo (Baitol) su pascoli e rado bosco fino ad incrociare il sentiero 407 che dal Passo Scalet scende alla Malga Cagnon di Sopra. Svolto a destra percorrendo in discesa il sentiero 407 per raggiungere la malga, mi immetto quindi sulla strada (fondo sterrato) che conduce fino a Malga Cagnon di Sotto e successivamente (fondo asfaltato) a Malga C. Bolenga e Malga C. Bolenghetta nelle vicinanze del parcheggio.

Profilo altimetrico traccia
Profilo altimetrico traccia

ATTENZIONE: L’itinerario quì descritto è stato percorso personalmente. La relazione, comprese le foto e la traccia GPS, descrive anche lo stato dei sentieri al momento in cui l’escursione è stata effettuata. Chiunque volesse ripeterla deve verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri. Sguardo sempre attento all’evoluzione del tempo consultando preventivamente le previsioni meteo.

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[Sullo sfondo un tratto in cresta del sentiero 340A]

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